VISIONARIO, IMPRENDITORE FUORI DAL COMUNE, GENIO ECLETTICO
Adriano Olivetti.
Urbanista, editore, scrittore, uomo di cultura, ma soprattutto imprenditore che crede nella tecnologia, nell’innovazione, nella responsabilità sociale dell’impresa.
Questa descrizione è quella che meglio identifica la persona e il personaggio che è stato, Adriano Olivetti.
Nasce a Ivrea l'11 aprile del 1901: è una delle figure più singolari e straordinarie del Novecento. Il suo progetto di riforma sociale in senso comunitario, articolato attorno all’identità tra progresso materiale, efficienza tecnica ed etica della responsabilità, è oggi riconosciuto come uno tra i modelli più attuali e avanzati di sostenibilità.
Il padre, ingegnere elettrotecnico, dopo una precedente esperienza imprenditoriale nel 1908 fonda a Ivrea la Ing C. Olivetti & C, "prima fabbrica nazionale di macchine per scrivere".
Adriano Olivetti avvia anche il progetto della prima macchina per scrivere portatile che esce nel 1932 con il nome di MP1. Alla fine di quell’anno è nominato Direttore Generale e nel 1938 diventa Presidente, subentrando al padre Camillo.
Innovativo anche per il sociale
Tornato da un viaggio negli Stati Uniti, decide di modernizzare la Olivetti non solo sotto il profilo urbanistico, ma spostando l’attenzione sulle esigenze dei dipendenti.
Nel secondo dopoguerra italiano, Olivetti riuscirà a creare un’esperienza di fabbrica unica al mondo, in cui l’impresa non doveva solo assicurarsi buoni profitti, ma anche realizzare lo sviluppo sociale, culturale e umano dei lavoratori, rispettando il talento, l’individuo e l’aspirazione personale. L’obiettivo era quindi di creare una società più giusta e più sana e una comunità di lavoro basata sulla felicità collettiva.
Le sue doti nel settore dell’urbanistica e nell’architettura spingono la sua visione anche nel creare edifici e soluzioni industriali per i suoi stessi dipendenti, creando servizi sociali utili agli stessi. Olivetti ha sempre distinto l’importanza e il valore umano dei dipendenti e su questo, realizza progetti su misura per loro. Vengono realizzate case, scuole, mense e forniti tutti i servizi utili al miglioramento delle condizioni di vita anche al di fuori dell’ambiente lavorativo.
L’azienda non è solo un posto di lavoro, ma opportunità di crescita e di miglioramento del territorio stesso.
Il tema dell’urbanizzazione e della riqualifica del territorio sono temi molto sensibili per Olivetti tanto che tra i progetti finanziati da lui stesso, possiamo ricordare diverse zone del sud Italia, tra cui Matera.
Adriano Olivetti è anche editore, scrittore e uomo di cultura. Nel 1937 fonda la rivista "Tecnica e Organizzazione" dove pubblica vari saggi di tecnologia, economia, sociologia industriale.
Parola d’ordine INNOVAZIONE:
Adriano Olivetti è soprattutto un imprenditore capace di radicare nell’impresa la cultura dell’innovazione, l’eccellenza della tecnologia e del design, l'apertura verso i mercati internazionali, il rispetto del lavoro e dei lavoratori. Si rivela un imprenditore capace di selezionare con felice intuito i collaboratori, spesso scelti tra i giovani.
Vari sono i saggi scritti da lui riguardo la tecnologia, l’economia e la sociologia industriale.
Tra la fine degli anni '40 e la fine degli '50, la Olivetti porta sul mercato alcuni prodotti destinati a diventare veri oggetti di culto per la bellezza del design, ma anche per la qualità tecnologica e l'eccellenza funzionale: tra questi le macchine per scrivere Lexikon 80 (1948) e Lettera 22 (1950), la calcolatrice Divisumma 24 (1956). Nel 1955 riceve il Compasso d’Oro per meriti personali conseguiti nel campo dell’estetica industriale.
Il sogno di Olivetti vive ancora nei prodotti iconici della sua azienda come la famosa macchina da scrivere Lettera 22 esposta al MoMa di New York. Tra i riconoscimenti ricevuti in vita, si ricorda il premio per “l’azione di avanguardia nel campo della direzione aziendale internazionale” ricevuta della National Management Association per aver trasformato un’azienda piemontese di macchine da scrivere in un colosso dell’informatica mondiale.
Grazie al patrimonio urbanistico e architettonico ereditato dalla visione di un imprenditore illuminato quale fu Adriano Olivetti, nel 2018, Ivrea è stata ufficialmente riconosciuta Patrimonio mondiale UNESCO come "città industriale del XX secolo".
“Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande”. Cit. Adriano Olivetti
Fonte dal web.
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